Saturday, March 31, 2007

Nuova Subaru Impreza WRX


La nuova Subaru Impreza WRX 2007 sarà disponibile sia con carrozzeria berlina che 5 porte, in entrambi i casi con motore 2.5 Turbo da 224cv. Esteticamente la linea della versione 5 porte ricorda molto quella della Mazda 3 MPS, la versione berlina invece è più simile al vecchio modello. Per entrambe non mancano trazione integrale e assetto sportivo. Ovviamente noi restiamo in trepida attesa della più cattiva versione STi, ma anche queste due WRX non sembrano male.
Per quanto riguarda le prestazioni, purtroppo non si sa ancora nulla. Staremo a vedere.

Via | roadandtrack.com

Monday, March 26, 2007

Nasce a Pescara il Partito degli Automobilisti

Logo PAIIl Partito degli Automobilisti nasce con l’intento di tutelare quella categoria di persone da tempo più tartassata in Italia: gli Automobilisti.
Il motto di questo partito è : “Meno tasse per gli Automobilisti e più tasse per chi lavora in televisione”. Effettivamente l’idea non è malvagia. Ci sono persone che prendono anche più di 10.000 euro per fare “comparsate” in televisione di pochi minuti; parliamo dei personaggi dei reality, dei presentatori tv, degli opinionisti vari, delle soubrette, dei salottisti ecc per questa categoria di persone la massima aliquota del 43% è troppo bassa, secondo il P.A.I. la si potrebbe portare almeno al 90%. In questo modo lo stato potrebbe sfruttare le nuove entrate per ridurre le accise sulla benzina, eliminare il bollo auto e sistemare la situazione stradale in generale.

Il Partito degli Automobilisti si è formato in questi giorni a Pescara e cerca persone motivate per completare l’organigramma della sua classe dirigente. Se qualcuno dovesse essere interessato può trovare maggiori informazioni nel sito ufficiale.

Via | partitodegliautomobilisti.blogspot.com

La mitica Escort Cosworth Wolf

Il preparatore tedesco Wolf è il preparatore ufficiliale per la Ford. Non poteva certo mancare la sua esperienza espressa su un'Escort Cosworth!

Sulla preparazione dei 2 litri turbo 16 valvole si nota una nuova sonda APS, grandi iniettori MotorSport ed una centralina originale riprogrammata; una pompa ed un regolatore di pressione di benzina maggiorati, filtro ad aria K&N al posto di quello d'origine e bulloni di testa piu lunghi.

La potenza massima diventa di 305 cv a 6000 giri/min! E la coppia massima si sviluppa a 500 giri più in alto. La Escort di serie ha una coppia massima 29,6 kgm, nella versione WOLF la coppia non scende mai sotto il valore di serie e il massimo diventa 46,7!

Il telaio è stato abbassato con molle Wolf ed ha montato ammortizzatori Bilstein specifici. Questo kit sospensione si accompagna a 4 cerchi WOLF di 18 pollici che montano Bridgestone Expedia S-01 235/40 R18, che aumentano il rotolamento di circa il 6,5%.

Infine, troviamo un silenziatore, d'origine Sebring, con dall'emblema del lupo, simbolo della Wolf, pedaliera in aluminio, tappo di serbatoio tipo areonautico e nella di strumentazione centrale, sempre marchiata Wolf, il voltometro è sostituito da un termometro d'olio.

La Wolf è caratterizzata (ma non obbligatoriamente) dalla colorazione viola prugna, che è la piu frequente. Ultimo carattere distintivo è lo spoilerimo presente sopra lo spoiler originale posteriore basso.

Con più di 300 cv, l'Escort Cosworth Wolf diventa un lupo furioso. Ormai, la velocità max supera i 250 km/h! In accelerazione, la WOLF fa strappare un tempo ai 1000 metri partenza da fermo di 24"3! Nonostante le ruote di 18 pollici!

Il kit sospensione migliora ancora il comportamento eccellente che conosciamo già, e porta soprattutto a un migliore "feeling".

In ogni caso, questa Escort COSWORTH si rivela non soltanto più piacevole ma anche più omogenea della versione di serie in qualsiasi circostanza.


ORIGINALE WOLF
Potenza (CV a giri/min) 220 a 6250 300 a 6250
Potenza al litro (CV) 110 153
Coppia max (kgm a giri/min) 29,6 a 3500 46,7 a 4000
Coppia al litro (kgm) 14,9 23,4
Cilintrata (cc) 1993 1993
Pneumatici 225/45 ZR16 235/45 ZR18
Cerchi 8j x 16 8j x 18
Peso (kg) 1335 1362
Peso/potenza (kg/cv) 6,1 4,5
Velocità massima (km/h) 230 252
1000 metri (sec) 25"8 24"3
Prezzo (circa €) 35'870 44'200

Via | cosworthclubrs.com

Escort Cosworth Story



La storia della Escort RS Cosworth comincia molti anni prima che il primo modello venga prodotto, nello stesso momento in cui la Ford decide di mettere un motore turbo dentro la Sierra RS Cosworth.

Quando i 5000 esemplari richiesti di Sierra RS Cosworth 3 porte vennero prodotti, Ford sentì di aver bisogno di un auto con la stessa potenza ma con più comfort e anche maggiormente predisposta a portare in giro la famiglia.

La risposta a questi requisiti era la Ford Sierra Saphire Cosworth a trazione posteriore. Sulla carrozzeria della Sierra 4 porte vennero installati motore trasmissione e sospensione della Sierra RS Cosworth 3 porte.
Alla carrozzeria vennero apportate leggere modifiche dalla Sierra di serie con differenti prese dell’aria,
fari fendinebbia altre piccole modifiche estetiche. Fu inoltre installato al posteriore un piccolo spoiler
per controllare il carico aerodinamico alle alte velocità.

Dopo l’RS500 non ci furono tempi felici per la Ford Motorsport.
Loro avevano bisogno di una nuova auto per gareggiare con la Lancia Delta HF Integrale e l’Audi Quattro.
Questo portò allo sviluppo della Sierra 4 porte RS Cosworth 4WD. Apparentemente molto similare alla Shapire 2WD, ma sotto la carrozzeria i cambiamenti erano molti. Aveva un sistema di trasmissione integrale Ferguson con due giunti viscosi; uno sul differenziale centrale, l’altro sul differenziale posteriore.
La potenza era ripartita al 34% sull’asse anteriore e al 66% sull’asse posteriori.

Il motore venne migliorato, cambiando l’80% delle parti comparse sulla Shapire Cosworth.
I cambiamenti inclusero un nuovo monoblocco modificato di derivazione RS500, testa e pistoni più resistenti. Vennero inoltre installati un nuovo turbo Garrett T03 e un intercooler maggiorato.
Questo portò a una potenza massima di soli 224cv, ma elaborando il motore se ne potevano avere molti di più.
Ma non soddisfò purtroppo le aspettative della Ford. Nei due anni disputati nel campionato del mondo rally fece segnare una sola vittoria.
Le ragioni di questa mancanza di risultati sono probabilmente il peso e le dimensioni della Sierra Shapire.

L’Escort Cosworth

La Ford avrebbe avuto bisogno semplicemente di una macchina più piccola.
Il modello che poteva soddisfare queste caratteristiche era la ESCORT. Ma purtroppo al momento non c’erano Escort con turbo e 4 ruote motrici che potevano essere omologate come macchine da rally.
Venne allora prodotta una nuova variazione della berlina di casa Ford.
La Ford sapeva di avere un buon motore con l’YBG che si celava nel cofano della Sierra Saphire, il piano di combattimento di Ford consisteva di mettere motore, trasmissione e sospensioni della Sierra RS Cosworth dentro ad un telaio Escort modificato. Ma, era semplicemente impossibile e dovette esser costruito un nuovo telaio e carrozzeria specificatamente per la Escort RS Cosworth. Più di 400 nuove parti vennero costruite per migliorarla: il telaio era resistente più del doppio rispetto ad un telaio Escort Standard. L’Escort Cosworth prese solo il 50% della carrozzeria dalla Escort standard.

La produzione dell’Escort Cosworth comincia il 19 febbraio 1992.
La Escort RS Cosworth è il nuovo modello da rally di Ford, ha molto più successo delle sue sorelle: la Sierra Cosworth nelle versioni 2 e 4 ruote motrici. Il conto totale delle vittorie in gruppo A è 8 e dopo le modifiche apportate alla vettura per farla diventare WRC, riuscì ad agguantare ancora 2 vittorie.
Nel 1994, dopo le 2500 auto richieste per l’omologazione prodotte, Ford propose sul mercato un nuovo “civilizzato” motore per l’Escort Cosworth.

Il nuovo propulsore è di base lo stesso in una nuova versione, ha un turbocompressore più piccolo (Garrett T25) ed un altro sistema di gestione del motore. Aveva meno turbo lag ma minor potenza sopra i 5500 rpm.
La nuova Escort Cosworth rimase in produzione fino ai primi giorni del 1996 quando l’Unione Europea
decise di introdurre un insieme di regolamentazioni per le auto e la Escort non poteva essere commercializzata senza alcune modifice.

L'Escort Cosworth beneficia in primo luogo di un'aerodinamica molto elaborata caratterizzata da una linea aggressiva il cui alettone posteriore non fa che sottolinearne l'originalità.

Nella parte anteriore, il spoiler è integrato al paraurti e la sua estremità inferiore riceve una falda regolabile che permette di fare variare l'appoggio. I passaggi di ruote sono allargati e forniti, verso la parte posteriore, di estrattori d'aria per ridurre le turbolenze aerodinamiche. E per migliorare il raffreddamento, prese d'aria sono presenti anche sulla parete frontale e sul cofano. Altra innovazione, la presenza dei cerchi in lega d'alluminio a 5 razze da 16 pollici (invece di 15 sulla sierra) che lasciano vedere i dischi, equipaggiati da pneumatici Pirelli P zero. Una scelta dettata dalla necessità di disporre di un prodotto capace di resistere ad un eventuale aumento di potenza...

Tra la dotazione troviamo dettagli sorprendenti degni di una berlina di categoria superiore come retrovisori elettrici, parabrezza riscaldato e chiusura centralizzata delle porte. L'interno in pelle è un'opzional, come il condizionatore. Parliamo sempre di un'auto che veniva venduta a 70'000'000 £ (35'000€). La presenza dei sedili RECARO è una garanzia supplementare di comodità che si conferma, mentre la presenza di una strumentazione con fondini elettroilluminescenti, ereditata direttamente dall' Aston Martin, risulta del bell'effetto e decora in modo originale il cruscotto al centro della quale si trovano i manometri di pressione olio, turbo ed il voltometro. Lo spazio interno permette ai passeggeri di sentirsi comodi, contrariamente ai bagagli che trovano poco spazio nel baule a causa della ruota di scorta. Ma questo dettaglio non ha molta importanza essendo un'auto di prestazioni piu' che di comfort.

Ciò che interessa soprattutto il pilota di una Escort Cosworth, è ovviamente il comportamento stradale legato a quello di un motore capace di sviluppare 220 cavalli. Basta fare alcuni chilometri per rendersi conto che Più il ritmo è elevato, più l'Escort sembra a suo agio. Il rumore dei 4 cilindri si trasforma rapidamente appena il turbo entra in pressione. Il cambio è un po' lungo, ma la selezione è perfetta, leggera e precisa. Ai cambiamenti d'appoggio, la RS non soffre e le sospensioni anteriori tengono anche con fondo bagnato. Quanto all'alettone, se limita la visibilità durante le manovre, fa bene il suo lavoro portando un carico aerodinamico sul treno posteriore.

La stabilità è un altro punto forte di questa Ford fatta soprattutto per passare il suo tempo tra frenate ed accelerazioni violente. I pneumatici Pirelli P zero si accordano a meraviglia con il temperamento dell'Escort. In una frenata molto sostenuta, può succedere che il pedale emetta alcune vibrazioni, ma senza sempre che ciò perturbi l'efficacia dei 4 dischi. Equilibrata nonostante il turbo l'Escort Cosworth possiede la facoltà rara di comunicare al suo conducente il piacere intenso che procura il controllo, poiché è soltanto in utilizzo sportivo intenso che si scoprono le sue qualità.

Per molte ragioni Ford decise lo stop della produzione, tra queste anche la volontà di non cambiare l’auto secondo i nuovi regolamenti.

E questo segnò la fine dell' Escort RS Cosworth, l’ultima vettura uscì dalla fabbrica il 12 gennaio 1996.

L’Escort RS Cosworth fu costruita in 7.145 esemplari.

Via | cosworthclubrs.com

Wednesday, March 21, 2007

Ecco la nuova Fiat 500 ( Purtroppo per ora niente Turbo a benzina )




La nuova 500 sarà prodotta nella fabbrica polacca di Tichy, è lunga 3,57 metri, larga 1,65 m, alta 1,49 m e ha un passo di 2,30 metri. I motori (inizialmente) saranno il 1.3 16v Multijet da 75 CV (turbodiesel), il 1.2 8v da 69 CV e il 1.4 16v da 100 CV. Il cambio sarà manuale a cinque o a sei marce.
Nulla si dice della eventuale presenza delle versioni più potenti del Multijet (quella da 90 cv o la nuova da 105cv ), o del motore che accompagnerà l'inevitabile arrivo del rinnovato marchio Abarth sulla 500.

Via | autoblog.it

Monday, March 19, 2007

Megane R26 : La miglior trazione anteriore in pista

Secondo le prove effettuate dalla rivista Auto, non ci sono dubbi. La più veloce tra le trazioni anteriori è la nuova Megane R26, l’unica vettura capace di scendere sotto i 3 minuti nel tortuoso tracciato di handling a Balocco.
Rispetto le versioni precedenti, la nuova Megane R26 è migliorata tantissimo: il merito va soprattutto all’inedito differenziale autobloccante, ma anche alla nuova mappatura elettronica del motore (+5cv) e al nuovo assetto Cup.

Nome Modello

Tempo sul giro

0-100km/h

HP

Renault Megane R26

2.59.60

6.04

230

Alfa Romeo 147 GTA

3.03.63

6.10

250

Renault Megane F1 Team

3.03.87

6.48

225

Renault Megane RS

3.04.40

6.70

225

Opel Astra OPC

3.04.78

6.52

240

Honda Civic Type R 05

3.04.90

6.81

200

Ford Focus ST

3.06.80

7.26

225

Volkswagen Golf GTI FSI

3.08.50

7.01

200

Mini Cooper S JCW GP

3.08.93

6.89

218

Renault Clio RS

3.10.02

7.75

200

N.B. Alfa 147 GTA , Honda Civic Type R 05 e Renault Clio RS sono le uniche a non essere sovralimentate.

Mazda 3 MPS 260cv : La vera erede della Delta Evoluzione


C'è una nuova "Turbona" a 5 porte in giro! Potrebbe essere l'autentica erede della mitica "Deltona",ma non è stata la Lancia a realizzarla. Parliamo della Mazda 3 MPS, la nuova bomba giapponese a 5 porte, un autentico mostro da 260cv e 380Nm: per i molti orfani della Deltona è l'unica vera erede.. e forse lo è davvero nonostante non sia integrale.

Tuesday, March 13, 2007

Lancia Delta Story

La Lancia Delta è un' automobile prodotta dalla Lancia dal 1979 al 1994. Rimane ancora oggi una delle auto meglio riuscite nella storia della casa ed è circondata da un alone intriso di mito e gloria dovuto principalmente alle vittorie ottenute nei rally. Prodotta nei vari allestimenti ed evoluzioni dal 1979 al 1994 e destinata come tutte le Lancia ad una clientela dai gusti raffinati, nonostante il prezzo un po' alto rispetto alla concorrenza (giustificato dalla bontà delle finiture e dalla dotazione completa di accessori di serie), la Delta finì per diventare una delle vetture maggiormente preferite dalla classe media degli anni ottanta e primissimi novanta.

La fama della Delta a livello globale deriva però dai suoi successi in ambito rallystico: unica vettura nella storia ad aver vinto ben 6 titoli mondiali consecutivi, dal 1987 al 1992.

1979: la Delta debutta con successo

Frutto della matita di Giorgetto Giugiaro, nacque nell'autunno del '79, come sostituta "ideale" della Fulvia berlina (che era fuori produzione dal 1972). Costruita sul telaio della Fiat Ritmo (che, a sua volta, derivava da quello della 128 di Dante Giacosa), la Lancia Delta venne proposta inizialmente con due motorizzazioni quattro cilindri in linea, con albero a camme in testa e cilindri in lega leggera, (anch'esse di origine Fiat Ritmo, ma migliorate nell'alimentazione), di 1301 cc (75 CV) o 1498cc da 85cv.

La vettura portò con sé parecchie innovazioni per l'epoca, come i paraurti anteriore e posteriore realizzati in resina poliestere rinforzata con fibre di vetro ed una dotazione comprendente il lunotto termico con tergilavalunotto, specchietto regolabile dall'interno, tergicristallo a tre velocità e volante regolabile. Nel 1980 la Delta s'aggiudicò il premio “Auto dell’anno”. Nel 1982 venne lanciata la Delta 1500 LX con di serie dotazioni degne di vetture di rango superiore, come gli alzacristalli elettrici, le ruote in lega leggera, i vetri atermici ed il sedile posteriore sdoppiato.

Nel 1983 vennero introdotte le prime, leggere, modifiche: paraurti avvolgenti, mascherina ristilizzata, eliminazione della fascia satinata posteriore e ritocchi agli interni. Con l'occasione vennero lanciate le versioni 1600 GT e 1600 HF Turbo, mosse da un 4 cilindri bialbero di 1585cc in versione aspirata (105cv) o turbo (130cv). La gamma veniva completata dalle versioni 1300 e 1300 LX, mentre il motore 1500 era riservato alla versione con cambio automatico a 3 rapporti.

Alla nascita della Lancia Delta non erano previste versioni da competizione, dato che in ambito rallystico i colori del Gruppo Fiat-Lancia erano ottimamente difesi dalle plurivittoriose 131Abarth e Stratos, e dalla Lancia Rally 037 poi. Già comunque nel 1982 venne presentato al Salone di Torino un prototipo 4x4. La meccanica e la telaistica era quella del modello base; il motore era di 1600 cc con turbocompressore; erogava 130 CV DIN. Sul gruppo cambio-differenziale venne montato un differenziale ripartitore con presa di moto longitudinale per la trasmissione alle ruote posteriori. Sul ponte posteriore era alloggiato un differenziale autobloccante.

1985: il "mostro" Delta S4

Nel 1985 si videro i frutti di quello che dal 1983 era diventato un imperativo categorico. Per rendersi nuovamente competitivi di fronte alle altre case automobilisiche nel mondiale rally, bisognava battere la Peugeot sul suo stesso campo, quello aperto dall'Audi con la Quattro: la trazione integrale era una necessità inderogabile. Lo staff Lancia-Abarth condotto dall'ingegner Lombardi diede vita alla Delta S4 (S= Sovralimentata"; 4= quattro ruote motrici), che doveva essere l'arma vincente assoluta nelle competizioni rally internazionali del Gruppo B. Quest'auto fu l'unica Delta mai prodotta per le competizioni a non avere in pratica nulla da spartire col modello di serie: per questo fu necessario produrre e mettere in vendita al pubblico 200 esemplari di questo mostro, obbligatori da regolamento per l'omologazione della vettura da gara.

Il motore di questa vettura era soltanto di 1759 cc, ma riusciva a raggiungere una potenza, senza problemi di affidabilità, di ben 480 CV. Il basamento del motore (posto centralmente), e la testata, erano entrambi in lega leggera, inoltre le canne dei cilindri erano rivestite superficialmente con un raffinato e tecnologico trattamento a base di materiale ceramico. Le valvole erano 4 per cilindro. Vi era un sistema di doppia sovralimentazione: turbina KKK più compressore volumetrico (volumex, brevettato dalla Abarth): il vantaggio del volumex era di "spingere" già a 2000 giri/min. La potenza pura veniva invece dal turbocompressore KKK a gas di scarico. L'unione dei due sistemi permise elasticità e potenza. I due sistemi di sovralimentazione vennero accoppiati escludendo il Volumex agli alti regimi di rotazione dove funzionava solo il turbocompressore. La Delta S4 in versione stradale aveva 250 CV, mentre la versione da gara al debutto ne aveva poco meno di 500. A fine stagione 1986 sembra ne avesse circa 600 (ufficialmente 550). I primi test tecnici della Delta S4 furono seguiti da Giorgio Pianta, allora capo collaudatore dell'Abarth. A partire dall'estate 1985 Cesare Fiorio, responsabile Squadra Corse Lancia, affidò al pilota italiano Massimo (Miki) Biasion lo sviluppo della vettura.

La distribuzione della potenza sulle ruote nell'ambito della trazione integrale era stabilita su due standard fissi: a seconda degli impieghi si poteva scegliere l'opzione del 20% all'avantreno e 80% al retrotreno, oppure quella del 35% e 65%. Henri Toivonen, pilota ufficiale della scuderia Lancia-Martini Racing, in un intervista dichiarava:".....non avevo il coraggio di tener giù per farla scivolare.....poi ho capito che dovevo guidarla come se fosse sui binari...." Il debutto mondiale della Delta S4 avvenne nel rally RAC del 1985, e fu un successo: primi due posti con le coppie Toivonen-Wilson e Alen-Kivimaki. La Delta S4 si dimostrò da subito l'auto da battere. Ma il dramma era alle porte: nel maggio 1986 al Tour de Corse, Toivonen ed il suo copilota Cresto, fino a quel momento in testa al rally, uscirono di pista e perirono nell'incidente. La drammatica scomparsa di Henri Toivonen e Sergio Cresto non fu isolata. C'era stata quella di Attilio Bettega su Lancia 037 l'anno prima. Vi furono poi la morte di due spettatori sempre nel 1985 e l'accadimento di altri numerosi incidenti, ma per fortuna con risvolti meno tragici: tutti questi avvenimenti fecero prendere alla federazione internazionale la decisione di sospendere l'attivita' delle auto di Gruppo B nel Campionato Mondiale Rally. A favore delle auto di serie (Gruppo A)

1986: nasce il mito integrale

Nel 1986 la Lancia Delta vedeva nella produzione di serie la nascita di un 1100 cc destinato al mercato greco, dei motori ad iniezione elettronica e di quelli catalitici destinati all'estero, nonché di un 1900 cc turbodiesel. Nel maggio 1986 viene inoltre lanciata la Delta HF 4WD, concepita per l'utilizzo dell'utente comune. La trazione è integrale permanente; differenziale anteriore libero, differenziale centrale di tipo epicicloidale che ripartisce la coppia motrice, per il 56 % sull'asse anteriore e il rimanente 44% sull'asse posteriore, un giunto viscoso Ferguson di bloccaggio applicato al differenziale centrale ripartitore di coppia e un differenziale posteriore Torsen. Il differenziale centrale garantisce una ripartizione di coppia tra i due assi in relazione all'effettivo grado di aderenza degli stessi. Il Torsen non è autobloccante ma garantisce, rispetto a un differenziale normale, il massimo della trazione compatibile con l'aderenza delle ruote. Il motore è di derivazione Lancia Thema: 1995 cc con turbocompressore Garrett; eroga 165 CV a 5500 giri/min e una coppia di 29 Kgm con overboost inserito. Un sistema integrato con l'accensione a controllo elettronico con sensore di detonazione, impedisce l'entrata in funzione dell'overboost a motore troppo freddo o surriscaldato. L'overboost agisce sulla valvola waste-gate aumentando temporaneamente la pressione di sovralimentazione. Un intercooler riduce la temperatura dell'aria compressa da 120 a 70/50 gradi. Le valvole sono al sodio, le guide valvole in bronzo, i cuscinetti di biella di tipo trimetallico ed è presente un radiatore per il raffreddamento dell'olio motore. L'impianto frenante ha dischi sulle quattro ruote; quelli anteriori sono autoventilanti. È con quest'auto e con le sue successive quattro evoluzioni che la Lancia inizierà il suo inequiparato ciclo di vittorie rallystiche: dopo i cinque titoli già ottenuti con vetture del calibro di Stratos e Rally 037, con la Delta la Lancia vincerà il Campionato Mondiale Rally per sei volte consecutive (1987-1992) mentre i piloti che guidarono questa straordinaria autovettura vinsero quattro titoli: due con Miki Biasion (1987 e 1989) e altri due con Iuha Kankkunen (1987 e 1991).

1987-1992: Un lungo ciclo di vittorie

1987-1988: Delta HF 4WD e Delta HF integrale

L'epoca d'oro della Lancia Delta iniziò quindi nel 1987 con il debutto della HF 4WD nel Gruppo A. Il successo della vettura italiana fu immediato: già al suo debutto, al Rally di Montecarlo, la Delta guidata da Biasion si aggiudicò il primo posto. Fu vittoria anche in Portogallo con Markku Alèn, che ripeté l'impresa all'Acropoli. Quell'anno la Lancia Delta si aggiudicò i rally di Argentina, dei Mille Laghi, di Sanremo e il Rally RAC, ottenne il titolo piloti con Kankkunen e regalò alla Lancia il titolo costruttori.

Al salone di Francoforte del settembre 1987 venne presentata la prima evoluzione della Delta HF 4WD: ribattezzata Delta HF Integrale, risultava aggiornata in alcuni particolari, sia stilistici sia meccanici. Esternamente la nuova versione si riconosceva per i parafanghi allargati, il nuovo disegno di paraurti e minigonne, le nuove prese d'aria anteriori e sul cofano motore, i cerchi in lega da 15 anziché da 14 pollici. Per quanto concerne la parte meccanica, furono migliorate sospensioni ed impianto frenante. La potenza del motore 1995 cc turbocompresso e dotato di intercooler passò da 166 CV a 181 CV. La versione da gara raggiunge invece i 280 CV dichiarati: anche il 1988 è una stagione largamente vittoriosa: la Lancia conquisterà ancora il mondiale marche e con Miki Biasion quello piloti, oltre all'europeo con Fabrizio Tabaton e a vari altri titoli nazionali.

1989-1991: Delta HF Integrale 16v

Il 1989 vide scendere in campo una versione rinnovata della Delta integrale, la potenza salì a 200 CV per la versione stradale e circa 340 per quella da gara (nonostante i soli 300 CV dichiarati), con testata a 16 valvole, diversa ripartizione della coppia motrice (47% all'avantreno e 53% al retrotreno), impianto frenante potenziato,frizione, cambio e assetto modificati. Diverso anche l'aspetto esterno della vettura, caratterizzato dal rigonfiamento sul cofano anteriore con nuove prese d'aria. Nello stesso periodo per i mercati esteri con più severe norme antinquinamento venne commercializzata una versione a 8 valvole dotata di catalizzatore.

La vettura esordisce verso fine stagione nel Mondiale, a campionato ormai già virtualmente vinto dalla Lancia, trionfando al Rally di Sanremo con la coppia Biasion/Siviero, che si riconfermano campioni del mondo. Nel 1990 la Lancia Delta Integrale 16v continua a vincere e anche per quell'anno si aggiudica il Mondiale, successo bissato nel 1991.

1991: Delta HF Integrale 16v Evoluzione

Il 1991 vide la nascita di un'auto che appassionati rallysti di tutto il mondo annoverarono tra le più belle mai costruite: la Lancia Delta Integrale 16 valvole Evoluzione, detta per brevità e per distinguerla dalle precedenti, Delta Evoluzione.

Prodotta dal 1991 al 1993 nelle versioni 16v e 8v catalitico per il mercato svizzero, e poi dal 1993 al 1994 nella versione 16v catalitica, La Delta Evoluzone vide esteticamente carreggiate allargate, maggiori bombature laterali e sul cofano motore, sospensioni e freni migliorati, scatola sterzo più robusta, fari con un'estetica più accattivante, minigonne ridisegnate, un'elettronica migliore e uno scarico di diametro più largo e con un terminale singolo.

Diverso era poi il disegno dei paraurti e vi era la presenza di uno spoiler regolabile in 3 diverse angolature. Il quattro cilindri turbo forniva 210 CV e nominalmente 215 CV nella 16v catalitica. ABS di serie, climatizzatore compreso nel prezzo sulle 16v catalitiche e a richiesta sulle altre.

Furono prodotte diverse serie speciali limitate (di cui alcune numerate) di quest'autovettura, con allestimenti e colori speciali. La velocità massima era di 220 Km/h e la Delta Evoluzione "stradale" impiegava 5.7 sec. per passare da 0 a 100 Km/h.

1992-1993: Il ciclo si chiude

Purtroppo alla conclusione dell'anno successivo, il 1992, con la Delta Evoluzione ancora vincitrice del titolo, il team Martini Racing (a cui la Lancia aveva demandato l'intera gestione delle vetture per quella stagione) si ritira dal mondiale rally. Non conclude però la collaborazione con la Casa, dato che nel 1993 disputa il campionato italiano rallies con le medesime vetture. Nello stesso anno la presenza delle Delta Evoluzione nel massimo campionato viene gestita in maniera privata dal Jolly Club (altro storico team satellite Lancia): nonostante l'ingaggio di un pilota del calibro di Carlos Sainz, la stagione si conclude con risultati molto deludenti, ponendo in maniera definitiva la parola "fine" a questa fantastica epopea.

La Delta, nella sua fortunatissima carriera, fu un grande successo con centinaia di migliaia di esemplari venduti. Solo di vetture a trazione integrale vennero vendute 44.296 vetture, edizioni speciali comprese. Ciò è dovuto sia alla qualità notevole della macchina, sia al prestigio dei sei mondiali rally consecutivi vinti.

1992: Lancia Delta Martini

Creata appositamente per commemorare i Sei anni consecutivi di vittorie della Delta, la Lancia, in collaborazione con Martini, decide di creare questa vettura in serie Limitata. Come tutte le Lancia Delta Evo monta lo stesso identico motore (2000cc 16v), ma l'allestimento della vettura è molto diverso. Infatti gli interni sono Racing, in alcantara celeste, i sedili alti, avvolgenti, sono della Recaro Sport. Cio che rende pero' quest'auto unica, è la tiratura molto limitata, infatti solo pochi di questi modelli sono rimasti intatti, privi di modifiche.

Via | Wikipedia.it

Friday, March 9, 2007

EVO prova la nuova Opel GT



Giudizio “positivissimo” per la nuova Opel GT anche secondo i super esperti di EVO.
La linea è bellissima e non devono certamente essere loro a dircelo,ma per quanto riguarda le caratteristiche comportamentali i nostri amati collaudatori di EVO hanno evidenziato delle caratteristiche piuttosto inaspettate.
In particolare delude un po’ l’allungo del motore. La linea rossa del contagiri è a poco più di 6000 giri e il limitatore anche. Del resto potevamo aspettarcelo visto che secondo i dati dichiarati, la potenza massima di ben 264cv è erogata a soli 5300 giri. Questo però non è un problema perché il motore accoppia ad appena 2500 giri ed ha quindi un range di utilizzabilità molto ampio. L’erogazione è ottima, la coppia del motore raggiunge presto il suo picco ( di ben 353Nm ) e la sua spinta continua senza sosta fino ai regimi più alti. Peccato appunto che venga arrestata dal limitatore proprio sul più bello. Il motore dell’Opel GT comunque non è solo potente e ricco di coppia, ha anche un sound da vero bolide sportivo ed un elasticità tale da non far rimpiangere il cambio a sei marce (ne ha solo cinque). Ma veniamo al punto cruciale: le prestazioni.
Se la velocità massima (230km/h) è solo discreta, l’accelerazione è indiscutibilmente da primato.
L’Opel GT fa lo 0-100 in appena 5.7 secondi, esattamente come la BMW Z4 3.0si (265cv) , l’ Audi TT 3.2 V6 DSG (250cv) o l’Audi S3 (265cv) e fa meglio di “sportivone pure” del calibro di Nissan 350Z (300cv) , Posche Boxster ( 245cv ) e Honda S2000 (240cv).
Insomma la nuova Opel GT è una spider che sa mettere in riga anche le migliori rivali.
Il comportamento stradale inoltre è ottimo. La vettura è ben bilanciata e si comporta bene in ogni situazione. Grazie ai 4 giganteschi pneumatici da 245 millimetri la tenuta in curva è elevatissima. Molto valida è anche la frenata.
Non male neppure gli interni, completi di tutto e con una qualità dei materiali più che accettabile.
Migliorabile invece la posizione di guida, un po’ troppo “rialzata” per gli amanti del genere trackday. Una sola parola sul prezzo: ottimo.
Considerando la buona dotazione, i 29.900 euro richiesti rendono la Opel Gt un vero affare. Certo non è un auto completamente priva di difetti,ma è pur vero che con questa cifra è quasi impossibile trovare di meglio. Eppoi parliamo di una autentica belva turbo.
Che dire? Grazie Opel.

Thursday, March 8, 2007

Opel GT Cabrio of the Year 2007



L'anno scorso toccò all'Alfa Spider; quest'anno il premio Cabrio of the Year 2007 è stato assegnato alla nuova Opel GT, anche in questo caso una spider due posti dalle caratteristiche sportive.

Un confronto con l'Alfa Spider (versione Q4) è d'obbligo.
Entrambe hanno la stessa identica potenza (260cv),ma a differenza dell'Alfa Spider (che è una 4x4), l'Opel GT è una "spiderina" pura a trazione posteriore con differenziale autobloccante.
Insomma l'Opel GT è davvero una vettura votata al divertimento di guida.
Il peso più contenuto e la maggior quantita di coppia le regalano inoltre prestazioni inimmaginabili per l'italiana.
Lo 0-100 viene comperto in appena 5.7 secondi contro i 7 secondi tondi dell'Alfa Spider.
La velocità massima però è stranamente un pò "bassina", soli 230km/h contro i 235km/h della rivale.
Ovviamente per l'appassionato vero quello che conta è ben altro ( accelerazione, ripresa, agilità ecc ).
Per quanto riguarda il prezzo, per l'Opel GT occorrono solo 29.900 euro ( circa 15.000 euro in meno dell'Alfa );
ovviamente il blasone Opel non è granchè, però...

Tuesday, March 6, 2007

Audi TT "Gulf" version



Michael Dick, membro del Consiglio di Amministrazione di Audi AG sembra essere un accanito fan delle gloriose auto da corsa del passato. In particolare doveva essere appassionato della storica Ford GT40 Gulf da cui questa nuova TT riprende la colorazione replica.
Se mai verrà prodotta in serie, speriamo che il suo motore sia il possente 2.0 Turbo da 265cv della maglifica Audi S3 e non il solito 3.2 V6 ad aspirazione naturale.